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ALLERGIE, pollinosi- Un rimedio naturale

Rimedio naturale contro Il raffreddore da fieno e allergie da pollini (asma da fieno, febbre da fieno, pollinosi, rino-faringite spasmodica, rinite pruriginosa, o iperestesica o vasomotoria)

LE UOVA DI COTURNICE LIOFILIZZATE NELLE POLLINOSI

Leggendo Plinio il Vecchio, colpisce la sua osservazione relativa alla coturnice, secondo la quale questo uccello non risente alcun danno alimentandosi con semi di piante velenose: “… i semi velenosi sono un cibo graditissimo alle coturnici. (Naturalis Historia vol. 1, 558, 12-13)… E come le capre anche le coturnici s’ingrassano con veleni…(Naturalis Historia vol. 1, 581)”.

Un allevatore francese, certamente amante dei classici, ebbe il merito di tentare un’empirica cura per cercare di sollevare la moglie, assai sensibile a diverse sostanze irritanti con le quali veniva a contatto in campagna. Prese così l’abitudine di farle prendere tutte le mattine alcune uova di coturnice: le crisi d’asma regredirono in modo spettacolare e la moglie guarì.

Il curioso fatto arriva all’orecchio del Dott. Tournier che incominciò a prescrivere uova di coturnice liofilizzate, riunendo così diverse centinaia di osservazioni, le quali vennero a confermare l’effetto benefico delle uova sui raffreddori da fieno e sulle asme allergiche.

Il raffreddore da fieno (sinonimia: asma da fieno, febbre da fieno, pollinosi, catarro di Bostock, catarro estivo, rino-faringite spasmodica, rinite pruriginosa, o iperestesica o vasomotoria) è un’affezione particolare della mucosa nasale, degli occhi e delle prime vie aeree con conseguente catarro ed asma. I sintomi insorgono non appena si è prodotta l’irritazione, con bruciore e prurito al naso, starnutazione frequente e accelerata, secrezione profusa, congiuntivite catarrale e talvolta diffusione del processo alla laringe, alla trachea e ai bronchi con leggera elevazione febbrile. Nella forma asmatica si ha lo stesso quadro di un comune accesso d’asma per cui spesso risulta difficile la diagnosi.

I pollini, specialmente di graminacee, sono la causa principale dell’insorgere della febbre da fieno o pollinosi, termine che designa l’insieme delle manifestazioni reattive provocate dal contatto con pollini.

Il polline è costituito da granelli minutissimi “granuli pollinici”, la cui grandezza varia tra 1 e diverse centinaia di micron a seconda della pianta. Esso, di colore per lo più giallo, è contenuto nei sacchetti pollinici e consta di cellule a due involucri, di cui la parte interna (intina) è più delicata e dilatabile, mentre la parte esterna (exina) è più dura. Il contenuto (fovilla) è un liquido zuccherino composto di amidi e sostanze azotate. I granelli di polline hanno forma varia (circolare, ellittica, triangolare, quadrangolare, ecc, essa è uguale nelle piante della stessa specie, ed è quindi possibile risalire alla pianta dall’esame dei granuli pollinici. Il polline può essere trasportato dal vento (piante anemofile) o dagli insetti (piante entomofile). Nelle piante entomofile i granelli del polline sono piuttosto attaccaticci, in modo da aderire ai peli degli insetti; nelle anemofile sono invece asciutti e molto leggeri per essere portati dal vento (quelli delle conifere contengono addirittura due borse microscopiche piene d’aria per renderli ancora più leggeri). Inoltre sulla superficie esterna dei granuli pollinici di molte piante si osservano delle punte, dei tubercoli, dei rilievi particolari, i quali favoriscono il loro trasporto a distanza per mezzo degli animali e permettono di aderire meglio alle superfici stimmatiche su cui devono germinare.

La facoltà fecondatrice del polline è varia e può durare anche parecchi giorni; in alcuni casi anche molto più a lungo.

E' noto infatti che gli arabi raccolgono ogni anno una parte del polline della palma da datteri e lo conservano per assicurare la fecondazione qualora i fiori staminiferi non si sviluppassero entro un anno. I granelli di polline per lo più si staccano fra loro e giunti allo stimma, ognuno di essi sviluppa uno o più tubi pollinici. è da ricordare che il tubo pollinico fu scoperto nel 1823 dall’italiano Amici.

Espresso in numero di granuli per cm2 e al giorno (pervenuto idealmente su una superficie orizzontale) il polline raggiunge questi valori: 30 nel Missouri e nel Colorado, 23 nella Baviera, 12 in Svizzera a 1500 metri. Gli abeti delle foreste del sud della Svizzera producono 80.000 t circa di polline all’anno.

I pollini prodotti dalle piante anemofile sono quelli di maggiore interesse allergologico in quanto ritroviamo in questo gruppo le specie capaci di provocare le maggiori reazioni allergiche (graminacee, urticacee e composite).

In seguito alle osservazioni del Dott. Tournier e del Dott. Benveniste, direttore del laboratorio di ricerca sull’allergia e l’immunopatologia presso “l’Institut National de la Santè et de la Recherche Mèdicale” approfondì la questione e poté fare eccezionali constatazioni. Presso i malati di “febbre da fieno” trattati con uova di coturnice liofilizzate il tasso d’IgE (ossia il tasso di anticorpi dell’allergia) diminuisce; questo è stato constatato grazie al test di Benveniste o test di degranulazione dei basofili del malato in presenza dell’allergene. Al tempo stesso il numero degli eosinofili (cellule sanguigne il sui numero è elevato presso gli allergici) diminuisce.

Poiché si calcola che il 15% della popolazione italiana soffra di allergie legate ai pollini, il problema riveste una sua particolare importanza.

Queste allergie che vanno sotto il nome generico di febbre da fieno o pollinosi o anche coriza spasmodico, attaccano in primavera individui predisposti e sono provocate dal contatto di diversi pollini con le mucose nasali: molti di questi pollini appartengono alle graminacee come Agrostide, Dactile, Festuca, Antoxanto, Fleo dei prati, Fienarola ecc. Si tratta di fenomeni allergici, poiché gli individui sensibili reagiscono alla cutireazione praticata con estratti acquosi di polline.

Per spiegare il meccanismo di azione delle pollinosi richiamiamo qui alcune nozioni di istologia.

La mucosa nasale e la parete delle vie respiratorie sono ricche di plasmociti e mastociti.

I plasmociti soni cellule di forma ovoidale o sferica, esse risultano sempre numerose nelle regioni del corpo facili alle infiammazioni. Partecipano infatti attivamente alla protezione dell’organismo producendo anticorpi, globuline immunitarie del sangue. Il plasmocita è attualmente considerato il termine ultimo della differenziazione del linfocita B.

I mastociti sono cellule molto mobili di forma ellittica il cui citoplasma contiene numerose granulazioni basofile; questi granuli sono circondati da membrana e posseggono la particolarità di colorarsi in rosso quando vengano impiegati coloranti basici blu. Le granulazioni basofile dei mastociti sono ricche in eparina e istamina. L’eparina è un sale di sodio di un acido organico complesso avente la proprietà caratteristica di inibire la coagulazione del sangue.

L’istamina è un’ammina biogena che si forma per decarbossilazione enzimatica di un amminoacido, l’istidina. Le sue importanti proprietà biologiche sono la vasodilatazione dei capillari l’induzione di fenomeni di sensibilizzazione, d’allergia e d’anafilassi. La liberazione delle sostanze presenti nei granuli è provocata non solo dall’insorgere di una infezione, ma anche in seguito a reazioni immunologiche (o allergiche). I mastociti giocano dunque un ruolo probabilmente importante nell’ipersensibilità immediata. Il termine generico “immunoglobuline” designa l’insieme delle glicoproteine costituenti gli anticorpi, attualmente individualizzate in cinque classi: IgG, IgA, IgM, IgD, IgE.

Viene definita “allergene” una sostanza suscettibile di indurre una reazione allergica nell’organismo.

Le IgE prodotte da una prima sensibilizzazione allergica causata dal polline (o da altro allergene) si fissano sui ricettori di membrana delle cellule predisposte (mastociti e basofili) dove vengono raggiunte dal polline che aveva suscitato la loro produzione e nuovamente assorbito: ciò scatena immediatamente modificazioni dell’insieme delle cellule. Si dice che esse sono attivate.

Come una bomba alla quale sia stata tolta la sicura,queste cellule liberano dei granuli che contengono dei prodotti infiammatori detti mediatori dell’allergia; è la cosiddetta degranulazione che inizia nei secondi susseguenti l’incontro IgE-allergene e diviene totale in qualche minuto. Tra le sostanze liberate, l’istamina e una seconda ondata di altre sostanze (mediatori), sono responsabili della reazione allergica: questi mediatori aumentano e prolungano gli effetti dell’istamina e sono fino a 10.000 volte più potenti di essa. A questo proposito vedi il libro “Iter di acidi grassi e suggestioni” del biologo G. Perotti edito dalla Vegetal Import.

Lo shock anafilattico, come indica il termine, è uno shock prodotto da una reazione allergica che scuote gravemente l’insieme del corpo: è la più intensa, la più diffusa e di conseguenza la più grave delle reazioni allergiche, ma fortunatamente la più rara.

La reazione anafilattica non è altro che un conflitto allergico trasmesso all’insieme dell’organismo, conflitto che fa deflagrare; attraverso i basofili e i mastociti, grandi quantità di mediatori. Con azione brutale, tutti gli organi sono inondati da quantità rilevanti di istamina e di sostanze vaso-attive: subito i muscoli lisci dei bronchi, dell’intestino, dell’utero, della vescica, si contraggono. I vasi, al contrario, si dilatano e lasciano passare il siero nei tessuti creando contemporaneamente una orticaria o un edema delle mucose e delle viscere come i polmoni e il cervello.

Le uova di coturnice liofilizzate, provenienti da allevamento selezionati per incroci di sottospecie particolari, si sono dimostrate un alimento d’elezione per la netta diminuzione della sensibilità all’azione della pollinosi o raffreddore da fieno: in molti casi la resistenza all’azione sensibilizzante dei pollini è stata totale.

Queste uova liofilizzate sono ottimamente tollerate e si dimostrano efficacissime anche su persone che avevano avuto qualche miglioramento prendendo comuni uova crude, portando al superamento completo degli inconvenienti. Un cucchiaino di caffè preso ¼ d’ora prima della colazione ed uno ¼ d’ora prima del pranzo di mezzogiorno è la quantità generalmente ritenuta sufficiente.

Ricche in metalli, in tutti gli aminoacidi essenziali, in peptidi, le uova di coturnice liofilizzate esercitano un influsso molto favorevole sul metabolismo, migliorando lo stato generale di salute e facendo cessare la carenza dei cosiddetti aminoacidi essenziali. Essendo esse una delle fonti di albumine di origine animale risultano un alimento rivitalizzante nell’età adulta e senile.

Esclusa la possibilità dell’allergia crociata presso gli allergici alle uova, non c’è nessun effetto secondario e dunque nessuna controindicazione, ciò che sottolinea l’interesse ad utilizzare questo metodo con le persone sensibili ai pollini ed in particolare con quelle che sono amanti dei prodotti naturali, che gradiranno molto queste prescrizioni.

Rimane ancora da accennare al meccanismo di azione che permette a questo alimento una azione così specifica.

Possiamo dire che importanti ricerche sono in corso per saggiare e definire quale è la frazione dell’uovo efficace, anche se Perotti ha ipotizzato recentemente la presenza nell’uovo di una glicoproteina capace di disattivare l’allergene.

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13/04/2010

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